Pubblicati da Bruno Montanari

Sistemi elettorali e rappresentanza politica. Considerazioni a margine dell’ “Italicum”

di Gabriele Molinari   Premessa. I sistemi elettorali servono a trasformare le opinioni politiche esistenti all’interno di una comunità (anch’essa quindi, appunto, politica) in rappresentanze elettive. Nel perseguire questo scopo i predetti sistemi devono garantire – almeno in linea teorica – che gli eligendi organi complessi (ovvero quelli collegiali; il problema naturalmente non si pone […]

DOCUMENTO PROGRAMMATICO

L’affermazione esclusiva del modello epistemologico economicistico-tecnologico mostra i propri limiti: il progresso della tecnologia rischia di riprogrammare il cervello umano, dove l’elaborazione critica cederà il passo a risposte “automatizzate” ed immediate. L’individuo è divenuto mero ingranaggio di una macchina che persegue interessi particolaristici, con ricadute negative sul piano della coesione sociale.

VIDEO – La fragilità del Potere

Il potere è fragile e oneroso. È fragile, perché dipende dagli “altri”, che pur deve materialmente dominare. È oneroso, perché l’obbedienza ha un suo prezzo: la minaccia o la lusinga, la paura o il consenso. Appartiene all’uomo, alla sua ambizione e alla sua ignoranza. L’ambizione lo spinge alla conquista, l’ignoranza gli cela la causa della […]

Come si Configura oggi il Potere?

Dal modello piramidale a quello reticolare, il Potere ha cambiato la sua forma, modificando, nella sostanza, tanto gli “apparati” moderni del potere istituzionale quanto i soggetti coinvolti. Viene meno la categoria giuridico-politica di “soggetto legittimo” all’interno di ordinamenti costituiti; con la “rete” si è davanti ad una nuova configurazione del potere: non più agire di “soggetti” ma sviluppo di intersezioni (“nodi”) tra forze effettive capaci di negoziare equilibri. La rete include ed esclude: l’essere fuori dalla rete consente un plus di libertà, che però coincide con una sorta di anonimato sociale e, quindi, a scapito di interessi (non solo economici), che, invece, solo coloro che dimorano “nella” rete possono di fatto coltivare. In questo contesto, la governance della complessità prende il posto dell’ordinamento giuridico, segnando una cesura epocale verso un mondo ove non operano, perché non sono comprensibili, le categorie “razionali” sulle quali si è costruita la modernità, inclusa financo quella che è stata denominata “post-modernità”.