Pubblicati da Redazione

Prolegomeni a un capitalismo francescano.

‘Benvenuti nel 2030. Non possiedo nulla, non ho privacy, e la vita non è mai stata migliore.’ Non è una crudele parodia, ma il titolo, anch’esso molto francescano, di un breve testo di Ida Auken (ex ministro per l’ambiente e ora membro del “Partito Social Liberale” danese) apparso l’11 novembre 2016 sul sito del WEF. La Auken, anima vivace della sinistra neo-futurista, ci racconta del “comunismo” che verrà. A breve abiteremo in città modello in cui ‘non possederemo nulla – né casa, né auto, né elettrodomestici’. La nostra proprietà privata sarà dunque realmente abolita. E ne saremo felici, perché nella città dei servizi digitalizzati, affrancata da traffico e smog, ‘avremo liberamente accesso a ogni cosa’. Nessun bisogno di ‘pagare l’affitto’, perché quando saremo fuori a girare in bicicletta o a raccogliere margherite ‘qualcun’altro utilizzerà il nostro spazio’ (comunismo vero!). Lo shopping sarà un lontano ricordo, perché ‘un algoritmo sceglierà le cose da comprare’, visto che ‘conoscerà i miei gusti meglio di me’. Anche il lavoro muterà in qualcosa di piacevole: ‘tempo per pensare, tempo creativo, tempo per la formazione’
Da Fabio Vighi

Engels e il comunismo primitivo. Commento sul libro “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato”

di Michael Löwy*

(traduzione di Antonino Infranca)

Nel novembre 2020 i socialisti del mondo intero hanno celebrato il bicentenario della nascita di Friedrich Engels. È un errore, ripetuto frequentemente, considerare Engels semplicemente come un divulgatore delle idee di Marx. Non soltanto egli ha contribuito, insieme a Marx nel 1844-48, alla formazione di una nuova visione del mondo – la filosofia della prassi o materialismo storico – ma ha sviluppato analisi su temi a cui Marx non si dedicò o non ebbe l’opportunità di studiare. Uno di questi è la questione del comunismo primitivo – che non è assente in Marx, soprattutto nei suoi Quaderni antropologici inediti

Albert Camus – Lo straniero

Incontro dedicato a “Lo straniero” di Albert Camus, con i commenti di Francesca Pesce (Liceo Benedetto da Norcia – Roma), Valentina Paloni (Liceo Benedetto da Norcia – Roma) e Luca Millozzi (Liceo Spallanzani – Tivoli). Interverrà Antonina Nocera, saggista e critica letteraria (di recente ha pubblicato “Metafisica del sottosuolo”, 2020).  

Homo pandemicus: ideologia COVID e nuove frontiere del consumo.

Di Fabio Vighi
Come scrisse Ralf Dahrendorf nel lontano 1985, ‘la società centrata sul lavoro è morta, ma non sappiamo come seppellirla’ – e in effetti, aggiungiamo noi, il fetore comincia a farsi insopportabile. Rimaniamo cioè definiti dal produttivismo capitalista senza però poter più estrarre nuova ricchezza (plusvalore) da un “lavoro vivo” ormai estromesso da inarrestabili processi di automazione. Ma proprio l’individuo improduttivo e atomizzato della globalizzazione neoliberista, il soggetto “senza valore”, smarrito e infantilizzato, è oggi completamente assuefatto al dominio reale dei rapporti capitalistici. L’indole conformistica della piccola borghesia di un tempo si trasferisce oggi nell’aspirazione collettiva di appartenere a un “ceto mediocre” impegnato solo a consumare e sopravvivere, o a vivere per rimanere in vita. Solo l’essere-per-la-merce (insieme a un avvilente narcisismo fatto di palestra, addominali, tatuaggi, pilates, cardiofitness, ecc.) ci tiene uniti. Mai come ora la teologia feticistica del valore si afferma come ideologia, estendendosi a tutti i settori della vita, inclusi l’informazione, l’istruzione e la medicina.

Intégrer l’intelligence artificielle dans la gestion des militaires de la gendarmerie nationale

La finalité de l’introduction de l’I.A dans la GRH de la gendarmerie, c’est bien de tenir notre engagement de sécurité en mettant au plus près des citoyens des militaires compétents, motivés et efficaces. Avec la crise sanitaire actuelle, elle participe aussi de l’opération #RépondrePrésent décidée par le directeur général de la gendarmerie nationale en répondant sous l’angle RH à l’exigence d’une gendarmerie exemplaire et moderne qui incarne les valeurs du service public « au contact ».