Pubblicati da Francesco Coniglione

Simplicio e la scienza, o della necessità della filosofia

La cosa più difficile da far capire al Simplicio nostro contemporaneo – utilizziamo questo nome in onore a Galileo – è che quando sta parlando di cosa sia la scienza e di cosa includere o meno al suo interno, non sta facendo più scienza (la sua specialistica scienza nella quale può essere anche bravo: fisica, chimica, matematica e quant’altro), ma qualcosa di diverso da essa. Chiamatelo come volete (filosofia, epistemologia, “discorso sensato”, buon senso ecc.), ma non è certo scienza, cioè quella scienza della quale vuole difendere la “scientificità”.

La disgregazione del legame sociale

Oggi si assiste al decadimento della solidarietà tra le diverse parti che funzionalmente compongono la società. In ogni sistema complesso, in ogni società, v’è una interconnessione tale per cui ciascuna sua parte si affida al funzionamento dell’insieme. Si può dire che senza questa fiducia, senza questa solida e tacita base, mai messa in discussione, non si potrebbe nemmeno articolare la vita sociale. L’autore si interroga sulla crisi del legame sociale e sull’odio sociale che si esprime continuamente in vari ambiti: immigrati contro residenti; immigrati di seconda generazione contro quelli appena arrivati; assegnatari di case popolari contro gli abusivi; cittadini stanziali contro zingari; regioni contro altre, persino juventini contro interisti.