Charles Melman. Come pensare l’autorità? (27 Ottobre, ore 11.00-13.00)

Il sesto appuntamento con “Ripensare la comunità”, in collaborazione con l’Associazione Lacaniana Internazionale – Roma, ha il piacere di ospitare il celebre psicanalista francese Charles Melman che discuterà del tema “Come pensare l’autorità?”.

Introdurrà la conferenza Cristina Guarnieri (Castelvecchi editore), mentre il dibattito si aprirà con l’intervento di Bruno Montanari (Filosofia in Movimento).

In attesa della conferenza, ne approfittiamo per dare una breve sintesi del suo saggio Lʼarchélogica, o la logica dei principi dellʼautorità nel quale Melman crea una nuova scienza per indagare i principi del comando.

Su cosa fonda lʼautorità il proprio potere? Perché ci ritroviamo a subirla o a contestarla?

 

Sinossi

Ciascuno di noi è un agente dellʼautorità, o perché la esercita o perché la subisce. Eppure, nessuno sa in cosa consista né perché non possiamo fare a meno di denigrarla. Siamo tutti asserviti a essa, in un modo o nellʼaltro, servitori e ribelli. Le manifestazioni dellʼautorità, pubbliche o private, sono numerose e straordinariamente fisse, refrattarie fin dallʼantichità alle innovazioni o alle utopie. Le leggi che ne governano il funzionamento non vengono indagate, forse perché i padroni hanno a cuore la conservazione del loro potere, il mantenimento del mistero. Eppure, le forme di potere politico e morale che si annunciano allʼorizzonte, la guerra che apertamente si prepara, esigono che questo velo venga finalmente sollevato.

 

Estratto

 

Oggi, la babele delle rappresentazioni del potere che investono gli elettori – lʼuomo ricco, il clown, il demagogo, il populista, il divo – testimonia una crisi profonda dei principi dellʼautorità e fa presagire il ritorno delle sue manifestazioni più barbariche attraverso la forza. È tempo di fare luce sul mistero ultimo che ci governa, il “primo motore immobile” di Aristotele, poiché la sua illuminazione potrebbe sottrarci al bordo del precipizio in cui ci troviamo, ormai rassegnati e privi di speranza.