Double Fantasy

Milica Ćirović / Ola Czuba

Double Fantasy è una mostra bipersonale delle artiste Milica Ćirović (Belgrado, 1984) e Ola Czuba (Lodz, 1984), visitabile fino al 7 marzo 2021 presso lo spazio espositivo Casa Vuota, in zona Quadraro a Roma. L’incrocio dei due corpus di ricerca delle artiste dà vita ad un progetto unitario dove immagini e visioni stranianti si affastellano, attivando una riflessione corale su tematiche identitarie, femministe e di genere. Il contesto ospitante è quello di un appartamento vuoto, che le artiste interpretano attraverso l’appropriazione dei suoi oggetti tradizionali (televisori, poster, letti ecc.), dirottandoli verso inaspettate prospettive critiche. Pubblichiamo di seguito la versione integrale del testo critico di Gaia Bobò, curatrice dell’esposizione.

Dove inizia e finisce il genere nella penombra dello spazio domestico, fuori dal raggio di uno sguardo collettivo totalizzante e dogmatico? Double Fantasy è un percorso di apparizioni e visioni allucinatorie, in cui la pretesa di coerenza e linearità identitaria si disgrega nella narrazione di una fluidità contraddittoria e irregolare. Milica Ćirović e Ola Czuba trasformano l’appartamento attraverso un susseguirsi di visioni oniriche, come se a ogni oggetto, a ogni mobilio, fosse rimasto aggrappato un lembo di fantasia, condensato in un’immagine che ne conserva la memoria. Nella restituzione di pensieri ossessivi e libertà scomposte, le artiste rovesciano l’illusione di amenità dell’abitazione a partire dall’appropriazione critica del suo display. Il televisore è scevro delle sue mille eccitanti immagini e dei suoi stancanti paradigmi di genere, mentre al posto di uno statico ritratto di famiglia subentra una narrazione trasforme e disturbante che rinuncia a farsi reliquia del passato, reiterando i tracciati di una ricerca identitaria come oscillazione irrisolta.

I due corpus di produzione intessono una mutualità simbiotica, assemblandosi come in un organismo unico. Le opere di Milica Ćirović esprimono ora la temporaneità di un poster, ora la perentorietà di un’icona, in una tensione ravvolta tra eversione e adorazione, identificazione e respingimento. I travestimenti dell’artista richiamano personaggi storici e della cultura contemporanea per indagare la stereotipia maschile tra genio e dannazione, verso la quale il femminile si pone simultaneamente come entità conflittuale e polarità attrattiva. L’immagine è lo strumento in cui i confini di genere sfumano, dove l’individuo ritrova sé stesso come unità di misura e si riscopre nello spazio lirico della propria pelle.

Ola Czuba esplora la dimensione del tableau vivant problematizzandola attraverso l’irruzione disturbante del movimento: se in Controtransfert (2016) l’interazione tra lo spazio fisico dei due schermi conduce al decadimento di una contrapposizione di genere netta, la lenta costruzione dell’immagine in Tableau I (2017) genera una riflessione meditativa sui paradossi della cultura patriarcale e sulla marginalità della figura femminile come elemento decorativo. Anche nella sua prassi installativa si assiste al dirottamento del medium: il letto abdica la sua canonica funzione confortevole riscoprendosi in una veste enigmatica, che accoglie in sé una dimensione onirica del desiderio grazie all’interazione con il video Annunciation without Gabriel (2018) di Milica Ćirović.

Casa Vuota, via Maia 12 00175 Roma. Info: 328.4615638 | 392.8918793 | vuotacasa@gmail.com