Fratelli Tutti: Gianni Vattimo in dialogo con Debora Tonelli
in collaborazione con Georgetown University – Rome Office
A partire dalla enciclica papale Fratelli Tutti e dal Documento sulla fratellanza Umana per la pace Mondiale e la convivenza Comune del 2019 redatto a seguito dell’incontro tra papa Francesco e l’imam al-Tayyeb, abbiamo dato vita a una riflessione tra studiosi laici per un confronto che non resti solo dentro la “questione interreligiosa” ma coinvolga ogni cittadino del mondo. Filosofia in Movimento e la Georgetown University – Rome Office con il dialogo del 31 gennaio, chiudono una prima fase del progetto di discussione intorno ai contenuti del Documento di Abu Dhabi e l’Enciclica “Fratelli Tutti”. L’incontro è co-sponsorizzato da La Civiltà Cattolica ed è parte della serie “Questioni di Civiltà”.
Seppure l’origine dell’enciclica è necessariamente la fede cristiana, essa apre a una riflessione a tutto campo sui problemi del nostro tempo. Un cristianesimo “critico” non solo nei confronti della politica, dell’economia, della comunicazione, dell’ambiente, ma anche nei confronti di se stesso. Un cristianesimo capace di interrogarsi e di porre domande più che offrire risposte preconfezionate e, proprio per questo, capace di chiamare ciascun essere umano a prendere posizione in modo consapevole.
È a partire da queste riflessioni sul centro e le periferie, su cosa significhi essere cristiani oggi, sul valore del messaggio cristiano al di là dell’appartenenza di fede e alla Chiesa, che Gianni Vattimo dialoga con Debora Tonelli. Un dialogo che nasce dal desiderio di accogliere in modo consapevole e responsabile l’invito del Pontefice a confrontarsi sul tema della fratellanza e della sorellanza con lo scopo di elaborare non una teoria, ma di stimolare una riflessione costruttiva sui problemi del nostro tempo. L’unico cristianesimo possibile è, infatti, quello incarnato da ciascuna e ciascuno nella pro-pria storia, nel proprio tempo, nella trama di relazioni che oggi non possono più limitarsi alla ristretta cerchia degli «altri significativi» – coloro che sono fisicamente prossimi a noi – ma estendersi necessariamente alla famiglia umana.