Tecnologia e Pensiero Critico Costruttivo
A CURA DI
Michel Puech Giada Pistilli
Nell’era delle nuove tecnologie, numerosi mutamenti sociali sono in corso. Essi coinvolgo-no il vivere umano a differenti livelli di trasformazioni: il modo in cui le persone si sposta-no, il modo in cui gestiscono i propri eventi, il modo in cui organizzano la propria forma di governo e il modo in cui comunicano. Filosofia in Movimento, da anni studia le implicazio-ni delle nuove tecnologie sul pensiero critico, ora, con l’apertura di una nuova sezione pari-gina si impegnerà ad approfondire gli attuali studi filosofici sul rapporto tra pensieri critici e nuovi linguaggi. In particolar modo, si tratterà di far luce su quelle trasformazioni sociali nell’era delle nuove tecnologie che possano valorizzare e facilitare la creazione di nuove forme di linguaggio tra umani, e tra umani e macchine. Uno degli obiettivi di Filosofia in Movimento – Parigi sarà la ricerca filosofica nell’ambito delle intelligenze artificiali, il lin-guaggio algoritmico che le animano e tutte quelle forme di nuove comunicazioni artificiali che iniziano ad essere sempre più presenti nella vita di tutti i giorni (chatbot, messaggeria instantanea, applicazioni mobili, ecc.). Questa analisi aiuterà a far luce sugli impatti che queste tecnologie stanno provocando sul pensiero critico e filosofico degli esseri umani.
Video
In questa intervista Michel Puech (docente di Filosofia – Sorbonne Université) chiarisce la natura della sua ricerca sul rapporto tra la tecnologia e il pensiero critico. In un progetto collettivo tra la sua cattedra parigina, l’associazione PHIL&YOU (https://www.philandyou.fr/) e Filosofia in Movimento, il filosofo francese tenterà di aprire un dialogo con il «grande pubblico» e gli studiosi sul tema dell’impatto che le nuove tecnologie hanno sull’intero Mondo umano.
Puech, come un nuovo Diderot, non si è accontentato di studiare i concetti relativi alla tecnica, o le problematiche sociologiche e filosofiche che ne derivano, ma si è impegnato, sin dagli anni ’90, a lavorare (in incognito) presso le aziende sviluppatrici di nuove tecnologie. Con questo impegno sul campo, è riuscito a comprendere i progressi della tecnica e le implicazioni che le tecnologie hanno con la complessità della società umana.
Pubblichiamo questa intervista che lancia un dialogo tra il mondo accademico e intellettuale, il grande pubblico e la “società della tecnica” al fine di comprendere le possibilità del Pensiero critico costruttivo.
Call for contributions
Tecnologia e pensiero critico costruttivo
“Lavori nell’ambito della tecnologia e pensi che il pensiero critico non possa fare nulla per te? Sei un intellettuale critico e pensi che il mondo della tecnologia non abbia nulla da offrirti? Non ne sono sicuro. Ricercatori, imprenditori, studenti, liberi pensatori. Riflettiamoci insieme!”
Filosofia in Movimento apre una sezione a Parigi e lancia un primo progetto “Technologie et pensée critique constructive – Technology and critical thought” – in collaborazione con PHIL & YOU (https://www.philandyou.fr/).
Fase (1): Dibattito online: sei mesi di conversazione attraverso contributi aperti a ricercatori, dottorandi e studenti, al grand public, alle aziende. Per partecipare, inviare entro il 31 dicembre 2020 a redaction.tpc@gmail.com: un articolo (massimo 2000 parole), una testimonianza o questioni (massimo 200 parole), un commento su un documento del progetto online all’indirizzo sul sito (massimo 200 parole). Tutti gli elementi della conversazione sono pubblicati in questa pagina.
Fase (2): A partire da questa conversazione online verrà organizzato una giornata di studi a Sorbonne Université (Parigi) all’inizio del 2021.
Fase (3): Le comunicazioni della giornata saranno pubblicate in un numero speciale di Giornale di Filosofia nel 2021.
Un primo elenco di temi:
- Perché gli intellettuali tecnofobici sono dominanti?
- Come costruire l’accettabilità sociale delle nuove tecnologie?
- Internet come strumento di pensiero critico.
- Le intelligenze artificiali come mediatori della conversazione critica.
- Né utopia tecnologica, né distopia: allora cosa?
- La fantascienza come “terreno di sperimentazione” del pensiero critico sulla tecnologia.
- Oltre “l’information literacy”: degli “Illuministi digitali”?
- Politicizzare o depoliticizzare la tecnologia?
- Degli strumenti tecnologici al servizio di una reinvenzione della politica?
- L’invenzione di una post politica? Siamo già a questo punto?
Contatti: giada.pistilli@paris-sorbonne.fr e michel.puech@sorbonne-universite.fr