Esercitare il pensiero
(un progetto per la scuola)
Filosofia in movimento entra nelle scuole con il Progetto “Esercitare il pensiero”, dedicato espressamente agli studenti dei licei di tutta Italia. Il progetto è nato tre anni fa con l’obiettivo di aprirsi ai giovani cercando, da una parte, di comprenderne il mondo e, dall’altra, di coinvolgerli nei discorsi filosofici che il nostro gruppo di ricerca porta avanti da anni. Questo duplice processo non può che svolgersi all’interno di un dialogo continuo che incentivi la ricerca di nuovi modi di “fare” filosofia, di nuovi spazi in cui costruire l’incontro e da cui far emergere un approccio critico adeguato per rispondere alle sfide della complessità contemporanea.
Gli obiettivi principali del progetto:
- Coinvolgere i ragazzi nel discorso filosofico attuale, mettendo in movimento il loro spirito critico
- Fornire strumenti interpretativi utili per orientarsi nella complessità del mondo attuale
- Instaurare un primo contatto con il mondo accademico e della ricerca universitaria
- Favorire l’instaurazione di un dialogo aperto e continuo con i nostri autori attraverso il sito dell’Associazione, e la nostra pagina Facebook.
Il mio Congresso mondiale di Filosofia: riflessioni dopo l’articolo di Marcello Veneziani
Dal 1 al 8 Agosto si è svolto a Roma il XXV congresso mondiale della filosofia. L’evento è stato molto seguito dai Media tradizionali e ha riscosso molta attenzione sui social network. Critiche e lodi si sono alternate secondo le differenti sensibilità dei vari opinionisti. Come al solito il clamore è durato solo durante lo svolgimento del Congresso, subito dopo tutto si è perso nelle chiacchiere estive. Tra i tanti commenti è risultato singolare quello del grande filosofo Marcello Veneziani, che è stato in grado di esprimere giudizi definitivi già il quarto giorno dell’apertura del Congresso, mostrando incredibili doti divinatorie. Noi abbiamo, molto più umilmente, accolto la testimonianza della professoressa Zuccarello che ha partecipato (come uditrice) tutti i giorni e, dopo la dovuta riflessione, ci ha mandato un resoconto pacato e preciso di questo importante evento scientifico. Secondo Veneziani Roma è «una città propensa alla trippa più che alla gnoseologia», e il tema «“la filosofia oltrepassa i confini”, che è l’acqua calda del nostro tempo» un inutile passatempo terzomondista. Non chiediamo a un tale intellettuale di leggersi i paper di tutti e cinquemila relatori prima di esprimersi, ma ci chiediamo se un minimo di riflessione sia ancora necessaria per esprimere giudizi su questioni a lui sconosciute. Roma è una città che per millenni ha espresso filosofia, diritto e letteratura, l’Università «Sapienza» è in attività da 721 anni, la Trippa è ottima e tutto questo basta per fare della Capitale il posto giusto per il Congresso Mondiale della Filosofia.
Amore, sì. Ma che tipo di amore? Le molte forme di amore che influenzano la nostra vita.
Nel libro Fedone, Socrate osserva che il desiderio (Imero) crea una gabbia in cui il prigioniero è “il principale esecutore del suo incatenamento”. Talvolta l’Amore, quello animato da un forte desiderio, può essere sentito come una gabbia che abbiamo costruito per noi stessi. Altre volte, se aggiungiamo un po’ di Armonia (la dea dell’armonia) a Imero (desiderio ardente), possiamo ottenere esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.
Amore o proiezioni?
Lacan userebbe la nozione di limite per descrivere l’amore. “L’amore è dare ciò che non possiedi”, dice. Ci innamoriamo delle persone che completano i nostri difetti. La vita del nostro partner rappresenta per noi un esempio per lavorare sulle nostre parti incompiute, per superare i nostri difetti, e alla fine completarci. Dichiarare il nostro amore per qualcuno ci rende vulnerabili perché nel dire “ti amo” io dico ciò che non sono ancora e ciò che ancora mi manca per diventarlo: io cerco di dare ai miei partner proprio quello che non ho.
Sesso – uno scherzo della natura
Ma se ripercorriamo le sue origini, questa parola così “sexy” è nata in un polveroso ufficio burocratico. “Sex”, dal latino sexus, deriva dal verbo secare, cioè “dividere o tagliare”, ed è correlato a “sezione”, ovvero a ciò che è diviso. Il latino utilizzava questa parola per indicare la qualità dell’essere maschio o femmina per suddividere la popolazione e censirla.
Sotto l’ombrello della Costituzione: la voce delle differenze
La Carta fondamentale della Repubblica può essere raffigurata come un ombrello le cui falde rappresentano un sistema protettivo finalizzato a soccorre, all’occorrenza, le diverse soggettività in essa richiamate. Saggiamente la Costituzione non utilizza categorie semantiche stringenti (modalità “catalogo”), e quando lo fa, la ragione dipende dalla necessità di dover rispondere a specifiche situazioni non generalizzabili.