Il mio Congresso mondiale di Filosofia: riflessioni dopo l’articolo di Marcello Veneziani
Dal 1 al 8 Agosto si è svolto a Roma il XXV congresso mondiale della filosofia. L’evento è stato molto seguito dai Media tradizionali e ha riscosso molta attenzione sui social network. Critiche e lodi si sono alternate secondo le differenti sensibilità dei vari opinionisti. Come al solito il clamore è durato solo durante lo svolgimento del Congresso, subito dopo tutto si è perso nelle chiacchiere estive. Tra i tanti commenti è risultato singolare quello del grande filosofo Marcello Veneziani, che è stato in grado di esprimere giudizi definitivi già il quarto giorno dell’apertura del Congresso, mostrando incredibili doti divinatorie. Noi abbiamo, molto più umilmente, accolto la testimonianza della professoressa Zuccarello che ha partecipato (come uditrice) tutti i giorni e, dopo la dovuta riflessione, ci ha mandato un resoconto pacato e preciso di questo importante evento scientifico. Secondo Veneziani Roma è «una città propensa alla trippa più che alla gnoseologia», e il tema «“la filosofia oltrepassa i confini”, che è l’acqua calda del nostro tempo» un inutile passatempo terzomondista. Non chiediamo a un tale intellettuale di leggersi i paper di tutti e cinquemila relatori prima di esprimersi, ma ci chiediamo se un minimo di riflessione sia ancora necessaria per esprimere giudizi su questioni a lui sconosciute. Roma è una città che per millenni ha espresso filosofia, diritto e letteratura, l’Università «Sapienza» è in attività da 721 anni, la Trippa è ottima e tutto questo basta per fare della Capitale il posto giusto per il Congresso Mondiale della Filosofia.