Pubblicati da Redazione

La Conquista de México

Mentre il sovranismo dilaga in tutto il mondo eurocentrico, la coscienza critica non eurocentrica si chiede se non sia il caso di ripensare i valori fondamentali del mondo occidentale. L’Occidente è nato con la Conquista dell’America e il saccheggio delle sue ricchezze ed è proprio dall’America latina, precisamente dal Messico, che è arrivata una richiesta impellente: il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, rappresentante vivente della storia e della tradizione messicana pre e post-conquista, interpella con una lettera il Re di Spagna, affinché chieda perdono e restituisca, per quanto possibile a cinquecento anni di distanza, dignità a chi è stato trattato brutalmente in nome del Dio dell’amore e della pace.

Emanuele Severino, “Téchne. Le radici della violenza” (BUR, 2010)

Ciò che Severino vuole comunicarci è questo: anche il marxismo, così come il cristianesimo, così come tutte le dottrine che si presentano come antitesi o come proposte di superamento del nichilismo, in realtà non sono altro che diverse manifestazioni di quella estrema follia che ha ridotto gli enti a nulla, consegnandoli così all’illimitata e incontrollabile dominazione e manipolazione, per l’esercizio della quale la Tecnica mette a disposizioni strumenti sempre più efficaci. “Ancora nel libro primo del Capitale – prosegue Severino – Marx scrive che il lavoro evoca le cose dal regno dei morti, cioè dal regno del niente”, esprimendo con parole leggermente diverse ciò che già Platone affermava nel Simposio: “Ogni causa che faccia passare una qualsiasi cosa dal niente all’essere è produzione (poiesis), cosicché sono produzioni anche i lavori che vengono compiuti nell’ambito di ogni tecnica, e quindi anche tutti i lavoratori (demiourgoi) sono produttori.

L’ultimo Lukàcs e la lotta per un nuovo socialismo

A partire dal recente volume “Lukàcs parla. Interviste (1963-1971)” a cura di Antonino Infranca – Edizioni Punto Rosso, Milano, 2019 – , Guido Liguori mette a fuoco alcuni dei punti fondamentali del pensiero politico dell’ultimo Lukàcs, con annotazioni riguardanti anche esponenti di spicco della politica italiana, come Togliatti e Gramsci

Le narrazioni della modernità Europea: un periodo eccezionale o un contesto storico?

di Mustapha Ben Temessek (Università di Tunisi) Al giorno d’oggi le controverse narrazioni della modernità si traducono in due approcci: il primo sostiene una modernità decontestualizzata o che addirittura trascende la storia. Il secondo (che noi supportiamo) tenta di ri-ancorare la modernità nel proprio contesto Europeo in modo da inserire queste dubbie aspirazioni universalizzanti in […]

Che cosa può insegnarci la storia sulla laicità?

di Khadija Ben Hassine (Università di Tunisi) Ho sempre pensato che le parole abbiano una storia. A volte, di fronte alle pagine di un dizionario storico, sento lo stesso brivido che si può sperimentare di fronte a un sito archeologico. Scavando un po’ a fondo, mi sembra di portare alla luce le vestigia del significato. […]

Vandana Shiva, “Semi di libertà” (Castelvecchi, 2019)

di Giulia Ceci

Edito da Castelvecchi nella collana Irruzioni, Semi di libertà è un libro tanto piccolo quanto grande, esattamente come il seme che ne è motivo portante, insieme simbolo e tema concreto di queste pagine. «Il seme è piccolo», si legge per l’appunto nella quarta di copertina, eppure in esso «le questioni ecologiche si intrecciano con quelle sociali». L’autrice Vandana Shiva, scienziata ecofemminista a capo di un programma internazionale per la tutela delle diverse culture ‒ chiamato “Navdanya”, ossia “nove semi” ‒, ha infatti compreso perfettamente cosa renda così importante questa realtà minuscola, non a caso sacra nelle civiltà del passato: il seme «contiene diversità», perciò «libertà». È dunque proprio la libertà ‒ o gratuità ‒ del seme a costituire una minaccia per le multinazionali dell’«agro-business» in piena globalizzazione. Tale libertà ha un duplice senso; ecologico da un lato, in quanto il seme si riproduce spontaneamente, economico dall’altro, giacché riproduce il sostentamento dell’agricoltore.

The narratives of European modernity: An exceptional time or a historical context?

by Mustapha Ben Temessek (University of Tunis) The controversial narratives of modernity now lead to two approaches: the first advocates a decontextualized or even transhistorical modernity; the second (which we support) attempts to re-anchor modernity in its European context in order to put these dubious universalizing aspirations into a specific perspective. The resulting hypothesis is […]