Progetto PCTO a cura di Kappabit s.r.l. e Filosofia in movimento
Il progetto s’inserisce nell’ambito della rassegna
Pubblicittà: percorsi sinestetici tra parola e immagine, promosso da Kappabit
in partnership con FiM. Tema centrale dell’iniziativa è, come si può facilmente
evincere dal titolo, il rapporto tra parola e immagine, indagato a partire
dall’esperienza della Neoavanguardia italiana, nella fattispecie della Poesia
Visiva. L’argomento viene approcciato da diversi punti di vista, coinvolgendo i
più vari ambiti di ricerca (filosofia, arti visive, sociologia e teatro) in un
fitto calendario di eventi costellato da incontri, workshop, azioni artistiche
ed eventi sul territorio.
In questo contesto, il progetto PCTO che qui s’illustra mira
a coinvolgere gli studenti all’interno di percorsi di apprendimento e sviluppo
dello spirito critico attraverso un programma di attività costituito da lezioni
e workshop, tutti incentrati sull’esperienza della Poesia Visiva.
La Poesia Visiva
è, più che una tendenza artistica, una variegata esperienza di contaminazione
fra linguaggi: la simultanea presenza di scrittura e di immagini su una
superficie. Interagendo, la parola si fa segno visivo e l’immagine assume una
dimensione mentale. Infatti, proprio negli anni Sessanta, in cui domina l’arte
concettuale, questa ricerca prende corpo in molti gruppi e in parti diverse del
mondo (oltre che in Europa, in Brasile Argentina e Giappone). Il più numeroso e
vivace è stato quello italiano, con base Firenze dal 1963. Maggiori esponenti
Lamberto Pignotti, Eugenio Miccini, Ugo Carrega, Emilio Isgrò, Luciano Ori,
Luca Maria Patella, Nanni Balestrini, Sarenco. I precedenti storici sono in
avventure sperimentali delle avanguardie del primo Novecento: Apollinaire con i
Calligrammes, futuristi come Marinetti e Cangiullo con le Tavole Parolibere. Ma
inserzioni di scrittura sono frequenti già nei quadri cubisti e futuristi. Il
principio ispiratore è quello di attivare gli scambi tra i cinque sensi
(sinestesia): infatti al movimento partecipano autori che realizzano
installazioni sonore, spartiti musicali[1].
Il valore aggiunto del progetto è rappresentato dal
coinvolgimento attivo nell’ambito delle attività PCTO di colui che unanimemente
è considerato il padre della Poesia Visiva: Lamberto Pignotti[2].
Gli alunni coinvolti nel progetto avranno, infatti, l’opportunità
d’interagire direttamente con il Maestro Pignotti, il quale, oltre a
determinare l’indirizzo delle attività da svolgere, ne coordinerà in prima
persona lo svolgimento.
Tale opportunità è resa possibile dallo stabile rapporto di
collaborazione instauratosi tra Pignotti e la Kappabit, che, oltre a
rappresentare il fondamento sul quale la stessa rassegna Pubblicittà: percorsi
sinestetici tra parola e immagine è basata, nell’anno in corso ha dato vita
anche a una mostra personale dell’artista ospitata dalla Galleria CONTACT
artecontemporanea[3]
e alla pubblicazione per le Edizioni Kappabit dei volumi Lamberto Pignotti.
Controverso – Arte per fraintenditori, a cura di
Gaia Bobò (ISBN
9788894361827) e LESSICO RESISTENTE – La Poesia visiva e la critica alla
società dell’immagine, In un dialogo con Lamberto Pignotti, di Antonio Cecere
(ISBN 9788894361872).
Il fulcro delle attività previste dal progetto PCTO è
costituito dall’analisi del rapporto tra parola e immagine quale passaggio
critico dello sviluppo culturale della nostra società. Oggi la conoscenza è
fortemente condizionata dalle nuove tecnologie e il Gruppo 70, fondato da
Lamberto Pignotti, attraverso la Poesia Visiva, aveva compreso, molto prima di
Guy Debord, la natura della società dello spettacolo. Pignotti ha scritto,
prima di Edgar Morin, un’analisi circa l’influenza che il linguaggio
pubblicitario ha avuto sullo sviluppo del linguaggio politico nel corso del
Novecento. Per queste ragioni, Pignotti è senza alcun dubbio l’intellettuale più
autorevole con il quale si possa intraprendere un percorso come quello definito
da questo progetto.
Oltre a Lamberto Pignotti, saranno
coinvolti nelle attività anche Marco Contini[4] e Gaia
Bobò[5].
Fasi del progetto
Il progetto si articola in tre momenti che prevedono diverse
modalità di partecipazione per gli studenti:
- Introduzione
alla Poesia Visiva e preparazione degli studenti al lavoro per il workshop, a
cura di Marco Contini.
- Lavoro
di raccolta dei materiali necessari allo svolgimento del workshop: in base alle
indicazioni ricevute dal Tutor aziendale, gli studenti dovranno ricercare
immagini e titoli su quotidiani, periodici e magazine (cartacei e on line) a
loro scelta e, in seguito, operare tra questi una selezione in base ai criteri
che saranno loro indicati.
- Workshop
presso la Galleria CONTACT artecontemporanea, a cura di Lamberto Pignotti
(coadiuvato da Gaia Bobò e Marco Contini). Il workshop si articolerà in due
fasi:
- Nella
prima fase gli studenti dovranno illustrare i criteri utilizzati nella
selezione dei materiali e argomentare le loro scelte. Si procederà dunque
all’utilizzo dei materiali raccolti per la produzione di alcune opere di Poesia
Visiva, attraverso l’utilizzo del paradosso e del nonsense quali potenti
stimoli per la riflessione, utili a rivelare sia la debolezza della nostra
capacità di discernimento sia i limiti di alcuni strumenti intellettuali per il
ragionamento.
- In
una fase successiva, si approfondirà l’approccio sinestetico. Si partirà con la
trattazione teorica, anche attraverso la disamina di alcuni esempi tratti
dall’attività artistica di Pignotti (chewing poem, drink poem, doce stilnovo,
l’odore del tempo), per proseguire attraverso con l’applicazione pratica per
mezzo del metodo esperienziale (ovvero, lavorando prima sulla percezione e, in
seguito, sulla riflessione).
[1] Fonte:
https://www.collezionedatiffany.com/glossary/poesia-visiva/
[2] Lamberto Pignotti nasce
nel 1926 a Firenze. Qui si laurea e risiede fino al 1968, anno in cui si
trasferisce a Roma. Nei primi anni Sessanta concepisce e teorizza le prime
forme di “poesia tecnologica” e “poesia visiva”, di cui cura nel 1965 la prima
antologia. Nel 1963 dà vita, con altri artisti e critici, al “Gruppo 70” e
partecipa pochi mesi dopo alla formazione del “Gruppo 63”. Dal 1971 al 1996 ha
portato avanti, prima come professore alla Facoltà di Architettura di Firenze e
poi al DAMS della Facoltà di Lettere di Bologna, dei corsi sugli svariati
rapporti fra avanguardie, mass-media e new-media. Tra le più recenti mostre
personali si ricordano: La poesia ve lo dice prima, la poesia ve lo dice
meglio, Opere dal 1945 al 2010, Fondazione Berardelli, Brescia, 2010; Poesia
visiva tra figura e scrittura, CSAC, Università di Parma, 2012; Cinquant’anni
di inquietudine. La poesia visiva di Lamberto Pignotti, Galleria Clivio,
Milano, 2016; Verso libero e indipendente, Centre Pompidou, Parigi 2018. Vive e
lavora a Roma.
[3] http://kappab.it/?qr=217Z
[4]
Esperto di tecnologia dell’informazione e della comunicazione, specializzato in
editoria elettronica multimediale, con oltre vent’anni di esperienza sul campo.
Fondatore, CEO e responsabile delle attività editoriali della Kappabit, nonché
direttore della Galleria CONTACT artecontemporanea.
[5]
Curatrice indipendente laureata in Comunicazione e Valorizzazione del
Patrimonio Artistico Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Recentemente ha curato l’esposizione “Controverso. Arte per
Fraintenditori” di Lamberto Pignotti presso la Galleria CONTACT
artecontemporanea nonché il catalogo dell’omonima mostra (Edizioni
Kappabit, 2019). Come
autrice pubblica regolarmente per Exibart; ha inoltre scritto per le riviste di
settore Inside Art e Rivista Segno. Per Filosofia in Movimento è curatrice
della pagina “Lamberto Pignotti, Arte per Fraintenditori”
(http://filosofiainmovimento.it/arte/arte-per-fraintenditori/).