Pubblicati da Redazione

Tetro entusiamo. Dostoevskij in Pasolini.

Nel 1961, rispondendo a un lettore di “Vie nuove” che voleva sapere se fosse scrittore più grande Dostoevskij o Hugo, Pasolini scrisse: “Io non amo Victor Hugo, e invece addirittura venero Dostoevskij. Del primo non amo l’arte retorica […]: una retorica che credeva di essere, coi propri strumenti, indubitabilmente padrona di tutto il reale. […] […]

L’aborto in Argentina è legale

di Mario Sebastiani L’Argentina è il primo grande paese latinoamericano a legalizzare l’aborto, dopo anni di lotte da parte delle donne argentine, e il secondo in generale, dopo l’Uruguay. Pubblichiamo con piacere l’articolo di Mario Sebastiani che per anni ha seguito con interesse questa lotta di emancipazione. Il suo articolo fornisce spunti di riflessioni, oltre […]

Intervista alle traduttrici delle “Lettere” (A cura di Alice Farina, Il Saggiatore, 2021)

È arrivato il tempo di leggerlo, Dostoevskij. Nella fattispecie lo farà per noi lo scrittore e attore Alessandro Bastasi con le lettere, nella traduzione di Giulia de Florio, Alice Farina, Elena Freda Piredda per il Saggiatore, restituiscono una versione di Dostoesvkij arricchita da elementi, anche poco noti, che compongono un ampissimo prisma: la vita, gli […]

Dostoevskij e la piazza del Carnevale: “Delitto e Castigo” e “L’Idiota”

Dopo il successo del primo incontro, giovedì 11 febbraio, ore 18:30, “L’altro Dostoevskij” torna con una conferenza su due romanzi chiave dell’autore russo, Delitto e castigo e L’idiota. A dialogare con Marco Caratozzolo (Università di Bari), la studiosa Claudia Olivieri (Università di Catania), membro del comitato scientifico del progetto diretto da Antonina Nocera Con Marco […]

Lukács e Dostoevskij: Concordia discors?

[Introduzione e traduzione di Lelio La Porta] Lukács, nel corso del suo esilio viennese, scrisse venti articoli per il quotidiano del Partito comunista tedesco (Kommunistische Partei Deutschlands – KPD), Die Rote Fahne. L’articolo che viene qui proposto costituisce un contributo all’approfondimento della conoscenza del rapporto fra il giovane Lukács e Dostoevskij.

L’altro Dostoevskij. Pensando all’Europa futura: Dostoevskij commentatore di politica estera

L’anno 2021 è simbolicamente l’anno dostoevskiano per eccellenza, in cui si celebra il bicentenario della nascita dell’autore russo. Da studiosa e da appassionata pensato che fosse necessario tributare un omaggio allo scrittore. È nata così l’idea, in collaborazione con Filosofia in Movimento e col patrocinio dell’Associazione Russkij Mir di realizzare dei seminari tematici, racchiusi dentro la formula “L’Altro Dostoevskij” che potessero fare conoscere aspetti meno noti dello scrittore o meno frequentemente affrontati dalla critica. L’idea è quella di agganciare i temi nodali del mondo dostoevskiano con riflessioni a più ampio raggio, coinvolgendo studiosi e esperti di vari comparti disciplinari e scrittori che hanno ideato i loro romanzi ispirandosi alla figura del grande scrittore. Lo scopo è di alimentare un dibattito che ribadisca il legame proficuo tra letteratura e filosofia, restituendo, sempre viva e moderna, la parola dell’autore

La curatrice Antonina Nocera

LUKÁCS SU HÖLDERLIN E IL TERMIDORO

di Michael Löwy (traduzione di Antonino Infranca)
Dopo l’inizio degli anni Trenta, Lukács aveva compreso, con grande lucidità, che il romanticismo non era una semplice scuola letteraria ma una protesta culturale contro la civiltà capitalista, in nome dei valori – religiosi, etici, culturali – del passato. Era, allo stesso tempo, convinto che, per i riferimenti al passato, si trattasse di un fenomeno essenzialmente reazionario.
Il termine “anticapitalismo romantico” appare per la prima volta in un articolo di Lukács su Dostoevskij, dove lo scrittore russo è condannato come “reazionario”. Secondo questo articolo, pubblicato a Mosca, l’influenza di Dostoevskij risulta dalla sua capacità di trasformare i problemi dell’opposizione romantica al capitalismo in problemi “spirituali”; a partire da questa «opposizione intellettuale piccolo-borghese anticapitalista romantica (…) si apre una larga strada verso la destra, verso la reazione, oggi verso il fascismo e, al contrario, un sentiero stretto e difficile verso la sinistra, verso la rivoluzione»